Quando pensiamo ai popoli barbari non ci viene in mente che anch’essi abbiano potuto sviluppare delle forme d’arte ma come si sa l’arte è indissolubilmente legata all’umanità perciò ogni popolo, anche quello più apparentemente rozzo, ha prodotto delle peculiari forme artistiche. La così detta arte barbarica si è sviluppata tra la tarda antichità e l’Alto medioevo ovvero tra il V e il IX secolo ed è potuta nascere durante il periodo delle invasioni barbariche che decretarono la fine dell’impero romano d’Occidente. La zona geografica in cui si è sviluppata questa particolare forma d’arte è piuttosto ampia e va dal Danubio alla penisola iberica, dalla Scandinavia alle isole britanniche fino ad spingersi all’Africa settentrionale.
Questa forma d’arte deriva dall’arte dei nomadi asiatici come testimoniato da numerose scoperte archeologiche in Siberia e Russia. La condizione di nomadismo doveva creare un tipo d’arte facilmente trasportabile a causa dei continui spostamenti di questi popoli quindi l’arte della lavorazione dei più disparati oggetti era predisposta a creare un tipo d’arte ornamentale. I regni barbarici nel corso del tempo produssero forme di architettura, scultura e pittura ma inizialmente queste tre arti erano dovute più che altro alla maestria dei popoli sottomessi. Nonostante ciò i popoli barbari riuscirono a produrre una loro forma peculiare sia di architettura che di scultura anche se della prima non rimane praticamente nulla, se non delle descrizioni in vari poemi, in quanto era costruita in legno. La scultura invece produsse soprattutto stele funebri in pietra che rappresentavano saghe nordiche, navi lignee dalle quali spuntavano teste di mostri e fasce ornamentali che in seguito faranno da ispirazione all’arte dell’oreficeria che divenne il campo artistico più prolifico di tutta l’arte barbarica.
L’arte barbarica ebbe un straordinario influsso sull’arte europea dei secoli successivi probabilmente a causa dalla sua natura prettamente astratta infatti era comune in tutta l’arte barbarica ridurre gli elementi naturali a semplici deformazioni decorative che a volte si riducevano a puri elementi geometrici. Questi poi venivano applicati a sculture, mosaici, gioielli e persino armi. In parecchi corredi funebri scoperti nel centro Italia sono state rinvenute fibule, appartenenti ai popoli barbari, in cui si notano decorazioni di animali stilizzati scomposte e ripetute simmetricamente. Questa forte concezione astratta era una novità assoluta nell’arte del centro Italia ma probabilmente in tutta l’arte europea tanto che possiamo azzardarci ad affermare che l’arte barbarica ha anticipato di parecchi secoli la pittura astratta del novecento, niente male per dei popoli visti nell’immaginario comune come rozzi e violenti.
Sicuramente l’arte dell’oreficeria fu quella in cui si espresse il maggior livello dell’arte barbarica e che produsse principalmente fibule, diademi, else e fibbie di cinturoni. Oltretutto l’arte barbarica si può suddividere in due stili: lo stile policromo e lo stile animalistico.
Lo stile policromo risale al tempo degli Unni ed è caratterizzato dall’uso di pietre levigate incastonate nell’oro come granati e almandini. Questa tecnica di lavorazione si diffuse sia in Italia che in Spagna ed ebbe il suo massimo splendore all’epoca di Childerico I. Si trattava di una tecnica che ebbe una grande fortuna e vita lunga in quanto fu usata fino al VII secolo sia dai Franchi che dai Longobardi.
Lo stile animalistico invece è caratterizzato da figure geometriche che ricoprono tutta la superficie dei manufatti che in genere erano fibbie, corone, croci e guarnizioni varie. Molti storici dell’arte tendono a suddividere ulteriormente questo stile in due sottodivisioni. Il primo stile animalistico è caratterizzato da elementi scomposti e asimmetrici in cui le forme di animali sono realistiche ed essenziali e spesso si notano figure umane e temi geometrici regolari. Il secondo stile invece presenta un disegno più regolare e fluido nonché influenze bizantine mentre le forme di animali sono più stilizzate e difficilmente riconoscibili. Secondo alcuni storici dell’arte questa astrazione poteva essere dovuta all’esigenza di mascherare i miti pagani per proteggerli dalla nuova religione cristiana che si stava espandendo a macchia d’olio in tutta Europa e non solo.
Conclusioni
L’arte barbarica è stata un arte che ha accumunato vari popoli e che si è distinta per una straordinaria modernità rispetto ai tempi in cui è stata prodotta. La sua forte astrazione e i suoi colori vivi e brillanti le conferiscono ancora oggi un fascino senza tempo che ha influenzato tutta l’arte europea che si è sviluppata nei secoli successivi. Si può osare affermare altresì che l‘arte barbarica ha anticipato i tempi con la sua caratteristica stilizzazione di forme più o meno complesse come quelle di animali, nella maggior parte dei casi. ma anche forme umane più rare ed elementi vegetali usati per lo più a scopo decorativo e ornamentale. La grande intuizione e innovazione dell’arte barbarica fu infatti quella di semplificare figure reali e complesse per ridurle ad elementi ornamentali e geometrici non sempre armonici ma piuttosto efficaci.
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