L‘arte Etrusca emana un particolare fascino arcaico e misterioso forse perché prodotta da un antico popolo dell’Italia centrale della cui provenienza e origine non si è così certi. Vi sono infatti due ipotesi che gli archeologi hanno formulato per spiegare l’origine di questo antico popolo. La prima afferma la presunta provenienza dall’Asia e in particolare dall‘India mentre la seconda presume l’origine autoctona di questo popolo. Se la seconda ipotesi fosse vera gli Etruschi sarebbero stati un antico popolo italico stanziato in prevalenza nell’odierna Toscana, in parte dell’Umbria, nel Lazio con espansione anche a Nord nell’ Emilia Romagna, Lombardia e Veneto mentre a Sud arrivò fino ad alcuni territori della Campania.
Iniziamo col dire che l’arte Etrusca fu la base su cui si sviluppò in seguito l’arte romana arcaica e che si può suddividere in vari periodi come segue:
- Periodo Villanoviano o geometrico( dal 900 al 675 a.C.)
- Periodo Orientalizzante(dal 675 al 575 a.C.)
- Periodo Arcaico(dal 575 al 480 a.C.)
- Periodo Classico o Età di Mezzo(dal 480 al 300 a.C.)
- Periodo Ellenistico(dal 300 al 50 a.C.)
Periodo Villanoviano e Orientalizzante
Nel periodo villanoviano già si assiste ad un arte prevalentemente funeraria caratterizzata da ceramiche ad impasto decorate da varie geometrie come anche vengono prodotte urne a forma di capanna e vari oggetti in bronzo. Dal momento che sono stati ritrovati parecchi bronzetti nuragici nei corredi funerari del periodo villanoviano si presume che la civiltà etrusca di questo periodo ebbe contatti con altre culture, tra cui quella sarda, e da queste ne fu influenzata.
Il periodo villanoviano si sciolse a causa della crisi della società agro-pastorale che fu causato dagli scambi commerciali con civiltà diverse. I mercanti greci che provenivano da Eubeà e che venivano appunto chiamati Eubei. furono i primi che con i loro scambi commerciali, influenzarono l’arte etrusca di questo periodo. Le prime avvisaglie di un influenza orientale rinvenuta dei corredi funebri ci furono a partire dall’ XIII secolo a.C. con il ritrovamento di oggetti importati quali paste vitree e sigilli e divenne sempre più evidente nel secolo successivo. In questo periodo iniziano anche le costruzione di grandi complessi funebri da parte di un aristocrazia più ricca grazie agli scambi culturali con altri popoli. Le sepolture delle famiglie più abbienti infatti si distinguevano per i grandi cerchi di pietre che le separavano delle altre tombe più comuni. Nei corredi funebri di queste tombe venivano sempre rinvenuti il carro, l’armatura e il lebete mentre nelle tombe di Prenestre (Palestrina) vennero scoperti grandi calderoni bronzei e coppe bronzee e argentee con decorazione a sbalzo. La civiltà etrusca ebbe una grande capacità di assimilare la cultura e l’arte di altri popoli che si distinse sempre per un certo espressionismo fresco e immediato. Alcune classi sociali particolarmente ricche favorirono l’arrivo in Etruria di artigiani stranieri che così avevano l’occasione di vendere le proprie opere; uno di questo addirittura firmò la sua opera e fu il primo reperto firmato a noi pervenuto ed è conosciuto col nome di vaso di Aristonothos. La grande diffusione di vasi corinzi contribuì ad omogenizzare l’artigianato e l’arte etrusca sulla base dei modelli greco-orientali.
Periodo Arcaico
Il periodo arcaico vide la nascita della dodecapoli etrusca dove il potere passò da un singolo individuo ad una ristretta oligarchia. Questo portò alla massiccia edificazione di opere pubbliche come i templi nei quali confluirono le offerte dei fedeli causando la diminuzione degli oggetti presenti nei corredi funebri. Continuò la produzione di ceramiche greche di provenienza prima corinzia poi attica che fu parallela alla produzione di ceramiche locali. Gli artigiani che lavoravano la terracotta iniziarono a produrre lastre architettoniche di rivestimento decorate a rilievo mentre la produzione artistica di elevata qualità si espresse nel bucchero che sarebbero dei vasi di ceramica nera e lucida particolarmente sottile e leggera. La statuaria in pietra invece produsse soprattutto statue di animali di piccole medie dimensioni da porre all’esterno delle tombe a scopo apotropaico. Queste statue testimoniarono il passaggio dallo stile dedalico a quello ionico che si intensificò nei secoli successivi. L’opera più nota di questo periodo arcaic0 ionizzante fu il famoso Sarcofago degli sposi il quale fu realizzato in terracotta e risale al VI secolo a.C mentre per la decorazione degli edifici si preferì virare verso stilemi vegetali.
Periodo Classico
Il periodo classico o età di mezzo inizia con il declino dell’influenza ionica nell’ arte etrusca forse dovuto anche alla battaglia di Cuma che accentuò la crisi di tutta la società etrusca. Ovviamente ne risentì anche l’arte e l’artigianato in quanto ci fu una penuria di artisti e artigiani che provocò un triste ristagno dell’arte etrusca in tutte le sue forme. Nella città di Chiusi iniziava lentamente ad affermarsi una rinascita del classicismo di matrice greca con influenze sia di Fidia per quanto riguarda il panneggio delle statue che di Policleto per quanto concerne i nudi. In questo periodo ci fu un incremento della lavorazione bronzea degli specchi che venivano decorati e incisi talvolta a rilievo. Rifiorì in parte la scultura in pietra che produsse sarcofagi destinati all’interno delle tombe come anche la scultura commemorativa all’esterno di esse. Tra le opere pubbliche è d’obbligo ricordare tra le altre il Tempio di Giunone Curite, il Tempio dello Scasato, il Tempio grande di Vulci e si ampliò l’ara della Regina. La famosa Chimera di Arezzo fu una scultura bronzea creata da maestranze etrusche ma su modello formale greco e italico. Con la graduale conquista romana le peculiarità dell’arte etrusca si affievolirono fino a confluire in un arte chiamata medio italica che fu influenzata anche da altre civiltà; fu un arte dal linguaggio comune caratterizzata da una spiccata semplificazione formale che si esprimeva con elementi simbolici.
Periodo Medio Tardo Ellenismo
In questo ultimo periodo dell’arte etrusca ci fu un cambiamento della produzione artistica testimoniato soprattutto da nuovi e più modesti complessi tombali anche se non mancavano opere più sofisticate e ricche come il famoso Ipogeo dei Volumni realizzato interamente da maestranze etrusche. Le nuove classi sociali intermedie favorirono un rinnovo dell’arte funeraria di urne e sarcofagi che comunque sono sempre stati il marchio di fabbrica di tutta l’arte etrusca. Sia sarcofagi che urne venivano dipinti con vivaci policromie che risentivano l’influsso dell’arte romana soprattutto per quanto riguarda i ritratti e i temi mitologici. Venivano impiegati materiali più o meno preziosi ,come alabastro e tufo, per costruire i sarcofagi e le urne i cui rilievi venivano scolpiti a seconda delle committenze; quelle di ceto alto prediligevano temi colti come la mitologia greca mentre quelle di ceto medio preferivano tematiche locali. Anche l’architettura era collegata strettamente alla scultura funeraria come si evince dai rilevi del tempio Talamonaccio mentre nella statuaria l’unico esempio integro giunto sino a noi è la statua bronzea realizzata con la tecnica della cera persa del famoso Arringatore. Dalla seconda metà del II secolo a.C. ci fu un progressivo decadimento della qualità dei sarcofagi che venivano scolpiti e dipinti solo approssimativamente.
Conclusioni
Se consideriamo l’arte etrusca nel suo insieme comprendendo tutti e cinque i periodi che ne hanno caratterizzato la storia non possiamo non notare un continuo evolversi delle tecniche artistiche a causa dell’influenza di varie civiltà come quella greca prima e romana poi. Tutta l’arte etrusca è permeata da una continua celebrazione dei defunti infatti questo antico popolo pose sempre molta attenzione alle decorazione tombali sia a rilievo che a pittura ma anche nella statuaria votiva. Anche l’architettura era improntata ad una scultura funeraria anche se non va dimenticato che gli etruschi svilupparono un loro proprio ordine architettonico chiamato tuscanico a partire dall’ordine dorico greco. Anche nella pittura ci fu una propensione alla decorazione della tombe i cui temi erano una fusione tra tematiche locali e modelli greci e trattavano di riti funerari e vita ultraterrena. Il maggiore esempio di tombe decorate è sicuramente la Tomba di Francois che si distingue per una maggiore volontà celebrativa e più precisi riferimenti alla realtà contemporanea. Anche la scultura etrusca fu influenzata da quella greca nonostante non cercò mai la perfezione formale ed armonica. A parte la scultura in pietra dei sarcofagi i materiali principali con cui venivano create le statue etrusche furono il bronzo e la terracotta e principalmente avevano funzioni votive, funerarie e decorative.
L’arte etrusca, come detto al principio, fu la base su cui si sviluppò l’arte romana arcaica o monarchica quindi in un certo senso non scomparve all’improvviso ma anzi contribuì allo sviluppo di un arte che avrebbe fatto la storia del mondo come quella romana!
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