La Sardegna è un antica isola che pullula di arte, archeologia e misteri! La civiltà nuragica che nacque e si sviluppò durante” l’Età del Bronzo” fino “all’Età del Ferro” è una della antiche civiltà più enigmatiche della storia. Il suo lascito artistico ed archeologico è veramente immenso: si va dai famosi nuraghi (da cui la civiltà prende il nome), a dolmen e menhir, tombe dei giganti, domus de janas, templi sacri dell’acqua, innumerevoli statuine bronzee chiamate anche bronzetti nuragici fino ad arrivare alle enigmatiche statue dei giganti di Mont’e Prama,senza dimenticare lo ziqqurat di Monte d’accoddi! C’è ne per tutti i gusti ,tanto che non è semplice riassumere tutta questa meraviglia in un articolo solo, ce ne vorrebbero centinaia e forse non basterebbero lo stesso!
Iniziamo dal principio ovvero i nuraghi, che cosa sono e a cosa servivano? I nuraghi sono delle imponenti torri megalitiche che con ogni probabilità servivano come torri di avvistamento per difendersi da invasioni nemiche anche se a dire il vero nessuno sa bene con esattezza le loro reali funzioni tanto che archeologi e studiosi ne discutono tutt’oggi! Chi ha costruito questi edifici in pietra? Anche qui tante ipotesi ma nessuna certezza, dal momento che non vi sono documenti scritti di nessun genere nemmeno arcaici, che possano far luce sulla reale origine di queste antiche popolazioni! Pensate che in tutta l’isola vi sono qualcosa come 7.000 nuraghi, e chissà quanti ancora sono andati perduti nel corso del tempo e magari qualche altro rimane da scoprire ! Il più imponente nuraghe fin’ora scoperto è senza dubbio il nuraghe di Barumini che potete vedere nella foto qui sotto:
“Su Nuraxi“,cosi viene chiamato, è alto circa 18 metri circondato da un recinto con quattro torri laterali unite da mura e un cortile a mezzaluna con un pozzo profondo circa 20 metri!
E che dire di Dolmen e Menhir? Queste arcaiche strutture megalitiche(megaliti dal greco “grande pietra”) sono presenti in quasi tutta la Sardegna e sono comparse a partire dal Neolitico fino all’epoca nuragica. Qual’è la differenza sostanziale tra Menhir e Dolmen? “Menhir” è un parola di origine bretone che indica un monolito, ovvero un grande pietra singola conficcata nel terreno. I Dolmen invece sono antiche sepolture definite “a camera semplice” con due o tre grandi pietre verticali e una grande lastrone orizzontale posto come copertura “tipo tetto” di una casa. Bisogna poi ricordare il cromlech ovvero un cerchio di menhir che deriva dalla parola bretone “croum” (cerchio) e “lech” pietra sacra. Nessuno sa con esattezza a cosa potessero servire questi cerchi megalitici, alcuni studiosi ipotizzano che potessero servire per riti sacrificali oppure per sepolture collettive ,ma comunque legati a riti cerimoniali. Nelle foto qui potete vedere alcuni esempi di Menhir e Dolmen sardi.
Per quanto riguarda le sepolture collettive sono assai famose e non poco numerose le “Tombe dei Giganti” che alcuni studiosi “fuori dal coro” considerano delle vere tombe di giganti nel senso che in alcune di queste sepolture sono stati rinvenuti antichi scheletri di esseri umani dalle proporzioni abnormi, dei veri e propri giganti di cui peraltro ne parla anche la Bibbia; che ci fossero i famosi Nephilim anche in Sardegna? Non possiamo esserne certi, ma l’ipotesi è abbastanza concreta, pensate che è stato trovato un femore lungo la bellezza di un metro e settanta cm! Di chi poteva essere se non di esseri umani giganteschi!
Anche le cosiddette “Domus de Janas” sono tombe ma molto più antiche, infatti sono sepolture preistoriche scavate nella roccia. Si possono trovare sia isolate che raggruppate, sono diffuse in varie parti della Sardegna e appartengono al periodo prenuragico. Finora sono state scoperte circa 2.400 “domus” ;queste antiche necropoli in alcuni casi formano dei veri e propri cimiteri sotterranei! La leggenda popolare sarda narra che queste piccole grotte artificiali non fossero altro che case di minuscole e graziose “fate”! Domus de janas infatti significa proprio “case delle fate”. La leggenda vuole queste piccole creature di umore mutevole e capricciose, a volte benevoli altre volte birichine se non addirittura maligne come streghe. Venivano sempre associate alla ricchezza infatti si diceva che potevano far diventare ricche le persone meritevoli se erano del giusto umore. Passavano il tempo a tessere grandi telai ed erano sempre vestite eleganti con abiti rossi, collane d’oro e fazzoletti ricamati con fili d’argento!
Durante l’età del bronzo sono state costruite delle strutture templari ipogeiche a forma circolare chiamate “Pozzi Sacri Nuragici”. Queste costruzioni erano destinate al culto delle acque ed erano composte da un atrio ,una scala e una camera sotterranea spesso coperta. Finora in tutta la Sardegna ne sono state scoperte circa trecento, ma non è da escludere che vi siano altre importanti scoperte ad aspettare intrepidi archeologi!
Tra la fase finale dell’età del bronzo e l’età del ferro si diffusero in tutta l’isola statuine votive bronzee destinate al culto delle varie divinità, chiamate comunemente bronzetti nuragici. Finora sono stati trovati circa cinquecento bronzetti soprattutto vicino a luoghi di sepoltura e di culto, ma anche vicino a villaggi nuragici. Le dimensioni medie di queste statuine sono di circa 35-40 cm e sono state realizzate con la tecnica della cera persa; rappresentano soprattutto guerrieri, capi tribù e divinità ma anche gente di diverse classi sociali nonché oggetti di vita quotidiana come vasi. Uno dei più famosi bronzetti, conservato ora al museo di Cagliari è sicuramente il cosiddetto guerriero con quattro occhi talvolta chiamato anche demone con quattro occhi.
E che dire delle misteriose statue dei giganti di Monte e Prama? E dello ziqqurat di Monte d’Accoddi? Quest’ultimi due argomenti sono talmente pieni di fascino e mistero che meritano di essere approfonditi con due articoli a parte. Vorrei chiudere l’articolo con delle semplici domande .Chi erano davvero le persone che hanno dato vita a questa misteriosa e fantastica civiltà ? Chi erano davvero i nuragici? C’erano davvero i giganti in Sardegna come testimoniano i ritrovamenti di Pauli Arbarei? La Sardegna poteva essere davvero la mitica Atlantide come vogliono recenti teorie? Probabilmente rimarranno tutte domande senza risposta, ma è proprio questo che alimenta il fascino senza tempo di quest’isola antica, piena di tesori e di misteri che sono destinati quasi certamente a rimanere tali e a continuare ad affascinare milioni di persone di tutto il mondo e di tutte le epoche.
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