Tutt’oggi Ravenna è una città famosa per i suoi splendidi mosaici ma questa fantastica città racchiude altri tesori artistici oltre ai mosaici alcuni dei quali sono stati dichiarati patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO! Dal momento in cui Ravenna divenne capitale dell’impero romano d’Occidente cioè dal 402 al 751 ,si sviluppò un arte peculiare in questa città che si espresse non solo con mosaici ma anche in architettura e scultura su avorio. L’imperatore Onorio spostò la capitale da Mediolanum(Milano),che a quel tempo era minacciata dai Visigoti, a Ravenna in quanto quest’ultima presentava una serie di vantaggi tra cui una migliore protezione da attacchi stranieri dovuta alla presenza di numerose lagune che circondavano la città e che la rendevano quasi inespugnabile! Nella nuova capitale iniziarono da subito nuove imponenti costruzioni come la cattedrale Ursiana della quale rimangono solo pochi resti inglobati nel Duomo di Ravenna e il Battistero Neoniano il cui nome deriva dal vescovo Neone il quale lo fece decorare con numerosi mosaici nel 458 circa. Alla morte dell’imperatore Onorio subentrò la reggente Galla Placidia che governò al posto del figlio minorenne Valentiniano III. L’età di Galla Placidia riprese alcuni elementi dell’epoca di Costantino infatti nella chiesa di San Giovanni Evangelista si notano la presenza di pulvini che sarebbero dei tronchi di piramide rovesciata sopra i capitelli delle colonne che infatti risultano più slanciate ed eleganti e poi si nota la presenza di due ambienti rettangolari ai lati delle navate laterali chiamati pastoforia che avevano la funzione delle attuali sagrestie. In questo periodo il monumento più famoso ed importante da ricordare è il così detto Mausoleo di Galla Placidia anche se taluni storici pensano sia stato eretto in onore di San Lorenzo in quanto alcune fonti storiche riportano che Galla Placidia morì e fu sepolta a Roma. Il mausoleo è composto da una cupola centrale che domina l’edificio nei cui lati sono presenti quattro lunette in cui sono presenti immagini di santi e apostoli in adorazione della Croce posta al centro della cupola in uno sfondo blu pieno di stelle. Questo ciclo di mosaici sono giunti a noi integri ma solo grazie alla continua opera di restaurazione che durante i secoli ha premesso a questi capolavori di essere ammirati dagli occhi del nostri tempo.
Dopo la caduta dell’impero romano d’Occidente nel 476 causata delle continue invasioni di popolazioni barbare come Visigoti Longobardi e Ostrogoti, Ravenna fu presa in pugno dal sovrano ostrogoto Teodorico che iniziò una politica di bonifica dei territori e organizzò il suo regno in modo diverso da altri regni barbarici. Un grande merito di Teodorico fu quello di far convivere pacificamente i Goti e Latini mantenendo le due etnie divise e consentendo i due culti differenti che queste praticavano. I Goti erano di religione ariana mentre i Latini erano cristiani quindi questo comportò la vita in quartieri separati e la costruzione di edifici di culto diversificati cioè ognuno per la propria religione. Accanto al Palazzo della Regio Caesaris furono edificati una basilica e un battistero chiamato in seguito “degli ariani” entrambi decorati da splendidi mosaici. All’inizio del VI secolo venne edificata la famosa basilica di Santa Apollinare composta da tre navate con pianta longitudinale che aveva le finestre sia nel piano di terra che nel cleristorio; anche questa basilica è decorata da magnifici mosaici alcuni dei quali purtroppo andati perduti. Un importante monumento inserito nel patrimonio dell’umanità dall’UNESCO è la cappella del palazzo Arcivescovile ed è anche l’unico monumento ortodosso costruito sotto il regno di Teodorico. Quest’ultimo si fece erigere nel 520 circa il proprio mausoleo e ancor oggi si può ammirare isolato nei pressi di Ravenna. La particolarità di questo edificio è che non è stato costruito in mattoni ma con l’ausilio di blocchi di pietra d’Istria ma non solo, si distingue anche per avere un soffitto costruito con un unico ed enorme monolite che è a sua volta decorato da motivi a “tenaglia” rappresentando così l’unico esempio di oreficeria barbarica nella città di Ravenna. Quest’ultima fu proclamata capitale d’Italia con la presa del potere di Giustiniano il quale diede il via alle così dette guerre gotiche e cercò in tutti i modi di cancellare il periodo di usurpazione ostrogota e della religione ariana. Si iniziò proprio con la chiesa di Sant’Apollinare Nuovo che fu fatta ridecorare sulla base del culto cristiano cattolico infatti i mosaici furono ricreati sullo stile della coeva arte bizantina.
Oltre a basiliche e mosaici bisogna ricordare altri manufatti artistici come come arredi, sarcofagi e oggetti liturgici. Tra questi spicca la cattedra vescovile di Massimiano realizzata tra il 546 e il 556 con pannelli di avorio scolpito. Per quanto riguarda l’arte dei sarcofagi a Ravenna si distinguono i sarcofagi scolpiti con figure umane e sarcofagi scolpiti con figure simboliche di animali e croci ;tra i più importanti vi sono il sarcofago della chiesa di San Francesco e il sarcofago con Cristo tra Pietro e Paolo. I sarcofagi ravvenati si distinguono da quelli romani per una maggiore monumentalità che non è dovuta solo alla dimensione ma anche ad una maggiore attenzione decorativa posta sul coperchio del sarcofago.
Conclusioni
L’arte ravennate si è sviluppata nel periodo d’oro di Ravenna capitale dell’impero romano d’Occidente e come tutte le forme d’arte di quel tempo si è espressa soprattutto tramite l’arte religiosa che ha avuto non solo influenze cristiane e bizantine ma anche barbariche come testimonia l’età di Teodorico, re ostrogoto, che promosse a Ravenna la religione ariana. Ravenna è stata arricchita dalla costruzione di chiese e basiliche che che a loro volta sono state impreziosite dalla presenza di numerosi mosaici i quali hanno reso Ravenna famosa in tutto il mondo!