Cos’è l’arte tardo antica? Beh non è davvero semplice affermare in modo univoco cosa sia l’arte tardoantica sia perché è difficile stabilire la data del suo inizio, sia perché è venuta alla ribalta per tutta una serie di trasformazioni sociali, politiche, economiche ed anche religiose. Convenzionalmente si colloca tra il III e il IV secolo il periodo di maggior impulso dell’arte tardoantica ma non ha molto senso stabilire l’anno esatto dell’inizio e della fine di questa maniera di fare arte. Quello che è certo riguardo l‘arte tardoantica è che è stata un momento di rottura rispetto all’arte classica ‘ellenistica. La nuova espressione artistica tanto nuova non era in quanto prendeva spunto da quell’arte plebea provinciale che era sempre stata relegata ad arte minore durante l’impero romano. Gli storici dell’arte inizialmente bollarono l’arte tardoantica come un periodo di decadenza in quanto si distaccava completamente dall’armonia e perfezione formale dell’arte classica antica ovvero quell’arte greco ellenistica che aveva profondamente influenzato l’arte romana e non solo. Questa presunta “decadenza” faceva intendere un declino delle capacità artistiche soprattutto tecniche ma in realtà questo fu un giudizio del tutto prematuro e superficiale che infatti fu rivisto dagli storici ottocenteschi che ribattezzarono l’arte tardoantica come un periodo di “cambio di gusto” o “nuova moda” piuttosto che di decadenza. Nei decenni successivi anche questa teoria del cambio di moda e gusto fu rivista e fu appurato che l’arte tardo antica rappresentava perfettamente la società dell’epoca in quanto nacque a causa di precisi eventi storici, politici ed economici. Cosa causò la rottura degli schemi classici? Sicuramente ci furono una serie di eventi che portarono all’abbandono delle forme eleganti ed armoniche dell’arte ellenistica e tra questi ci furono senza dubbio le invasioni barbariche e il cristianesimo. Ma non solo. La situazione economica dell’impero romano non era più stabile e florida come al principio e questo portava l’impero sull’orlo della crisi ad ogni successione. Crisi economiche sempre più frequenti dovute alla forte inflazione della moneta contribuirono all’impoverimento delle classi sociali medio basse e questo acuì il senso di instabilità ed incertezza in tutto l’impero. Ovviamente gli imperatori provarono ad invertire la rotta e a volte parevano pure riuscirci ma durò poco. L’ultimo tentativo lo fece Diocleziano con l’esperimento della tetrarchia ovvero la suddivisione dell’impero in quattro parti ognuna delle quali governata da un amministratore ma anche questo tentativo fallì miseramente. Nemmeno con il semplice principio di ereditarietà voluto da Costantino si risolse l’instabilità dell’impero infatti si arrivò al punto che il senato non ebbe più alcun potere se non formale. Il potere delle strutture statali andò in mano alla borghesia rurale e provinciale che era da sempre contrapposta all’aristocrazia romana la quale era sempre stata l’espressione del senato e quindi del potere. Tutto questo ribaltamento sociale ed economico causò incertezza per il futuro, ansia, angoscia e a volte disperazione ma anche un senso di rivolta sociale. Tutto questo non poteva non avere effetti sull’arte che come si sa è espressione e specchio della società. La voglia di evasione e fuga dalla realtà si espresse nell’isolamento ed allontanamento dalla razionalità per trovare rifugio nel mondo metafisico tramite il pensiero irrazionale. Questa profonda crisi spirituale portò alla formazione di tre correnti di pensiero: una filosofica legata al neoplatonismo di Plotino, una pagana legata alle nuove religioni misteriche ed un altra legata al cristianesimo.
L’arte tardoantica portò grandi innovazioni abbastanza rivoluzionarie per l’epoca e si possono riassumere come segue:
- Le prospettive ribaltate su un unico piano;
- Le proporzione tra le figure non più secondo natura ma in base a una gerarchia morale;
- I personaggi principali venivano rappresentati frontalmente;
- Si percepisce una astrazione ed autonomia dei singoli elementi;
- La figura umana non è più nobile come per i greci ma diviene semplice elemento decorativo a volte contorto e distorto;
Lo studio della produzione artista durante il III secolo non è semplice in quanto vi è una mancanza della datazione delle opere e vi si nota una grande differenza di stile per cui non è possibile riconoscere uno sviluppo coerente. L’arte di questo periodo riguarda soprattutto sarcofagi più o meno grandi che venivano decorati con scene di caccia o mitologiche ma non mancavano scene che rappresentavano saggi e muse. Nel periodo della tetrarchia il monumento più rappresentativo è appunto il monumento ai Tetrarchi in cui si notano la quasi totale mancanza di influenze ellenistiche. In questo secolo furono edificati parecchi palazzi imperiali come quelli di Antiochia e Spalato anche se c’è da dire che la maggior parte purtroppo sono ridotti a ruderi. Da ricordare anche i monumenti fatti erigere da Galerio in Tessalonica tra cui il palazzo, l’arco di trionfo,il circo e il mausoleo. Bisogna ricordare che nel periodo della tetrarchia ancora si nota un alternanza tra stile ellenistico e tardo antico infatti gli storici attribuiscono all’Arco di Costantino il punto di partenza dell’arte tardoantica ma anche una sorta di “trait d’union” tra ellenismo e nuova maniera.
Nel secolo successivo, cioè il IV, le opere più importanti sono da annoverare nel campo dell’architettura infatti vi è una massiccia edificazione di chiese e basiliche soprattutto a Roma, Costantinopoli, Milano, ,Ravenna ma anche in Terra Santa dove si ricordano la chiesa del Santo Sepolcro a Gerusalemme, che è stata restaurata, e la chiesa della Natività a Betlemme. Ovviamente a Roma si ricorda la grande basilica di San Pietro in Vaticano che è anche la basilica più grande del mondo e la basilica di San Giovanni in Laterano ma bisogna anche ricordare che non si conosce l’aspetto originale dei due edifici . Purtroppo molte opere tra cui mosaici, pitture decorative nelle chiese, sculture e sarcofagi sono andati perdute ma da quel poco ci rimane si può evincere che l’arte tardoantica mostra le stesse caratteristiche di graduale distacco dall’armonia e classicità greco ellenistica, per rispecchiare, con le sue forme a volte contorte e poco armoniche, il periodo di tumulto e cambiamento che viveva il popolo.
Conclusioni
Anche se fu un arte di transizione l’arte tardoantica fu molto importante perché oltre che spezzare i canoni antichi condusse l’arte verso il medioevo che avrebbe a sua volta dato il via alla nascita di nuove forme artistiche come la famosa arte bizantina e quella carolingia…ma questa è un altra storia.
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