Sono state scoperte per caso nel 1974 in una località chiamata Mont’e Prama nel Sinis di Cabras nella Sardegna centro-occidentale. Di cosa sto parlando? Di giganti non in carne e ossa, ma in pietra, le famose “Statue dei Giganti di Mont’e Prama”! Sono statue enigmatiche e misteriose scolpite dai popoli della civiltà nuragica. Si tratta di statue scolpite a tutto tondo sulla base di un unico blocco di calcarenite che si trova in cave poco distanti dal luogo del ritrovamento. Sono alte dai due ai due metri e mezzo e rappresentano degli antichi combattenti: guerrieri, arcieri, pugilatori . Finora sono state scoperte trentotto sculture tra cui sedici pugilatori, tredici modelli di nuraghe, cinque arcieri e quattro guerrieri, ma c’è ancora molto da scoprire. Queste statue sono state trovate spezzate in parecchi frammenti in un luogo connesso a una vasta Necropoli costituita finora da circa 150 sepolture.
Secondo alcune ipotesi proposte da rinomati archeologi queste statue possono essere datate tra il IX e il XIII secolo,il che le renderebbe le statue a tutto tondo più antiche e numerose di tutta Europa e del Mar Mediterraneo occidentale, seconde solo alle statue egizie. A proposito di Egitto è stato trovato un scarabeo egizio di età ramesside proprio tra i frammenti delle statue di Mont’e Prama, com’ è potuto arrivare fin lì dall’Egitto? Chi erano gli scultori che hanno dato vita ai giganti di Mont’e Prama? Potevano forse essere i mitici Shardana da cui si parla anche nei geroglifici nell’antico Egitto? Potrebbe anche essere, ma forse non lo sapremo mai.
Queste statue un tempo erano poste erette e perfettamente allineate in quanto dovevano servire a protezione della Necropoli con la loro altezza e possanza; uomini coraggiosi, indomiti guerrieri che dovevano proteggere il sonno eterno dei loro cari defunti. Chi si accinge ad osservare queste fantastiche opere d’arte antiche non potrà non notare l’alone di mistero e potenza che emano; dovevano rappresentare delle potenti aristocrazie di guerrieri nuragici; famiglie potenti e nobili che volevano perpetuare la loro grandezza anche oltre la morte consegnando alla pietra e all’arte degli scultori questo ambizioso compito. Questi guerrieri scultorei simboleggiano delle figure dallo spirito sia militare che religioso con probabile allusione alla sfera sovraumana; dovevano rappresentare dei guerrieri invincibili che in effetti hanno attraversato i millenni sfidando il tempo con coraggio e arrivando ancora indomiti e vigorosi nonostante gli acciacchi, ai giorni nostri! Grazie all’arte del restauro e all’abilità dei restauratori, sapranno ancora “parlare” del loro tempo perduto anche alle genti dei prossimi secoli che verranno dopo di noi.
Essendo un artista non ho saputo resistere al fascino misterioso e ipnotico di queste antiche statue e così ho provato a dipingere “il pugilatore” che vedete nella foto qui sopra, cercando di rimpicciolirlo e inserirlo in un contesto di “natura morta”. Ci ho messo quasi un anno a completare l’opera che è un olio su lino e misura 50×70 cm e si intitola “Il Bottino del Guerriero”
Mentre dipingevo la statua del pugilatore, mi domandavo, all’inizio quasi per gioco se potevo essere la reincarnazione di uno di quegli antichi guerrieri sardi, dal momento che ho sempre creduto nella reincarnazione! Un antico guerriero che si reincarna ai giorni nostri, diventa pittore e dipinge una di quelle statue a lui molto familiari ,ma solo nel subconscio. Sembra una storia impossibile da credere oppure, al meglio, la trama di un film fantastico che magari potrebbe anche aver successo! Ognuno di voi può crederci o non crederci, ma ogni volta che guardo quelle statue mi sembra di conoscerle in qualche modo, da sempre! Io vi lascio l’immagine del mio dipinto per chiudere l’ articolo, e lascio a voi il giudizio finale su tutta la storia e sulla mia opera.
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