Avete mai voluto festeggiare alla grande dei particolari avvenimenti della vostra vita? Magari qualche premio vinto, oppure una laurea, un traguardo raggiunto che vi è costato parecchia fatica, oppure la nascita di vostro figlio o magari una vincita inaspettata alla lotteria. Sono sicuro che ognuno di noi festeggerebbe alla grande per qualche lieto e meraviglioso successo nelle nostre vite ed appunto è quello che hanno fatto gli abitanti di Rodi quando hanno voluto festeggiare una straordinaria vittoria! Nel 305 a.C. la città di Rodi venne assediata da Demetrio I Poliorcete, figlio di un successore di Alessandro Magno. La città però era ben difesa da grandi mura di cinta e non bastarono 40.000 uomini per avere la meglio sui rodiesi!
Dopo circa un anno l’assedio terminò con la ritirata di Demetrio ,causata anche dall’intervento del generale Politemo che con la sua flotta riuscì ad avere la meglio sugli ultimi assalti degli aggressori! Cosa fecero gli abitanti di Rodi per celebrare questa loro importante vittoria? Pensarono appunto di festeggiare alla grande iniziando la costruzione di quella che sarebbe passata alla storia come una delle sette meraviglie del mondo antico, ovvero “il Colosso di Rodi!” Non è escluso però che per festeggiare proprio alla grande magari prima si siano ubriacati in massa lasciandosi andare alla pazza gioia, e forse non avrebbero avuto tutti i torti, d’altronde combattere e vincere per la propria libertà è un traguardo che merita grandi festeggiamenti!
La statua fu costruita in onore del dio Elio, il dio protettore della città di Rodi. Egli era il titano dell’astro solare, figlio dei titani Teia e Iperione. Carete di Lindo fu incaricato di costruire questa gigantesca statua anche perché era già esperto nella costruzione di opere colossali di cui aveva appreso le tecniche principali dal suo famoso maestro Lisippo. I rodiesi sfruttarono abilmente la torre d’assedio lasciata da Demetrio come impalcatura per iniziare i lavori della statua. Ci vollero ben 12 lunghi anni per portare a termine l’opera la cui altezza arrivava a qualcosa come 32 metri! Gli storici del tempo asserivano che la struttura della statua era composta da pietra con delle putrelle di ferro inserite al suo interno, a cui venivano agganciate delle piastre di bronzo che fungevano da rivestimento esterno.
Anche questa meraviglia del mondo antico non ebbe una buona sorte in quanto rimase in piedi solo per 67 anni fino a che un potente terremoto nel 226 a.C. la fece crollare spezzandola in più parti. Anche quando crollò irrimediabilmente la descrizione della statua che ne fece Plinio il vecchio fu piuttosto lusinghiera in quanto scrisse che …”anche se a terra costituisce ugualmente uno spettacolo meraviglioso.”
Tolomeo III, faraone d’Egitto, si offrì di finanziare la ricostruzione del Colosso, ma i rodiesi rifiutarono temendo l’ira del dio Elio e giudicando la ricostruzione come una grave offesa verso il dio.
Che fine fecero i resti della statua? I pezzi del Colosso furono portati via dagli arabi che nel 653 d.C. conquistarono Rodi, e furono venduti a un ebreo di Emesa, una città della odierna Siria orientale. Anche il Colosso di Rodi dunque non era stato costruito per durare a lungo nel tempo e per sfidare i secoli avvenire come era nelle intenzioni dei rodiesi.
Ultimamente a partire dagli anni 2000 sono stati avanzati diversi progetti che miravano alla ricostruzione della colossale statua, ma nessuno di essi è andato a buon fine; si pensava infatti di ricostruire l’opera molto più alta dell’originale, addirittura tra i 60 e i 100 metri ma poi non se ne fece più nulla! Magari sarà proprio a causa dell’ira del dio Elio, che non accetta l’affronto di una inutile ricostruzione, che il Colosso di Rodi rimarrà per sempre sepolto nelle nebbie di un remoto e glorioso passato!
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